CREAZIONI PERSONALI (per hobby 😉) di Salardi Cristian (SALIAN): sculture, prototipi giochi, plastico trenino etc...
LU SANTU..."Tutto è determinato da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. Vale per l'insetto come per gli astri. Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile". Albert Einstein
LEGAMI INSOPPORTABILI
Ti ho visto cadere come rugiada notturna su foglie infreddolite.
Ti ho visto goccia rannicchiata in attesa di calore.
Ti ho visto vibrare ai primi bagliori di Sole e scivolare libera allo sbocciare dei fiori.
Buongiorno dolce mia natura, vivi più che puoi.
Ti ho visto goccia rannicchiata in attesa di calore.
Ti ho visto vibrare ai primi bagliori di Sole e scivolare libera allo sbocciare dei fiori.
Buongiorno dolce mia natura, vivi più che puoi.
Poesia by Salardi C.
«Che si possa noi vivere a lungo e poi estinguerci»
DIVERSI MA UGUALI
DONNA SOLA
STUDIO DI MANO: GESTO DI POTERE
STUDIO DI MANO: LA MANO SALIAN
DIVERSI MA UGUALI
URLO DI MUNCH
DONNA SOLA
STUDIO DI MANO: GESTO DI POTERE
STUDIO DI MANO: LA MANO SALIAN
STUDIO DI MANO: LA MANO SALIAN
STUDIO DI MANO: LA MANO SALIAN
AMANTI
TRASGRESSIONI ALIENE
MADAME PETIS (cantante d'opera)
PADRONE DELLE OMBRE
STUDIO DI MANO: LA MANO SALIAN
AMANTI
TRASGRESSIONI ALIENE
MADAME PETIS (cantante d'opera)PADRONE DELLE OMBRE
Cosa è la materia per Salardi Cristian...
“La materia è la comfort zone dell’energia. La vita è la curiosity zone dell’energia”
LA CASA DELLA LUCE ...
La luce tremò, antica come il primo respiro,
stanca di essere ovunque
e di non essere mai da nessuna parte.
Cercò una dimora
un punto fermo
un luogo in cui lasciar cadere il suo battito infinito.
Trovò la materia.
Fredda, silenziosa, umile.
E vi si posò come un viaggiatore che depone il mantello
dopo un secolo di cammino.
Così nacquero le forme
i sassi, l’acqua, la radice, il ferro,
le mani che raccolgono la terra.
La materia divenne
il miracolo di quiete dell’energia,
il suo angolo di sosta,
la sua stanza d’ombra dove finalmente riposare.
Ma il riposo genera sogni
e nei sogni l’energia ricominciò a muoversi.
Un giorno aprì gli occhi dentro un filo d’erba.
E poi in un pesce, in un mammifero,
in un bambino che guarda il cielo per la prima volta.
La vita iniziò così:
non come un grido,
ma come una domanda.
L’energia, stretta nella forma,
volle sapere cosa fosse il vento,
cosa fosse il dolore,
cosa fosse la gioia che vibra nella pelle.
E ogni essere vivente
divenne una sua finestra,
uno sguardo,
un cannocchiale puntato sull’universo.
Perché la vita
è lo strumento "curioso" dell’energia,
il suo viaggio,
il suo gioco,
la sua meraviglia inquieta.
Così l’universo si guarda attraverso noi
e ogni nostro passo
è la memoria antica della luce
che torna a chiedersi chi è.














